L’abbattimento delle barriere architettoniche di SICVE. Post di Gaetano Lanza.
Per validità interna di una ricerca, di un trial, si intende la valutazione di quanto quella ricerca, quel trial rispecchia effettivamente quel fenomeno studiato, potremmo dire quel microcosmo, analizzando in determinati condizioni quei fattori. Minori sono i fattori confondenti o bias e maggiore è la validità interna. Per validità esterna si intende invece la valutazione di quanto quella ricerca rispecchia il mondo reale, il macrocosmo e di quanto essa sia quindi generalizzabile nella pratica e nella “realtà”. Un filosofo moderno sostiene che tale parola debba essere scritta sempre tra virgolette.
Concedetemi (chiedo venia ai metodologi) di traslare il concetto e considerare SICVE come fosse un fenomeno studiato, una ricerca condotta. La traslazione è molto forzata ma rende l’idea di ciò che vorrei trasmettere. Chiederci cioè quale sia la sua “validità interna ed esterna”, quanto cioè essa rispecchi il microcosmo che la costituisce, cercando di analizzare le caratteristiche interne, e quanto essa rispecchi il mondo reale e il macrocosmo, cercando di considerare in definitiva il suo impatto nella “realtà” e quindi nella società, con la s minuscola.
La mia opinione, non so la vostra, è che ad oggi la valididità interna ed esterna di SICVE siano piuttosto basse. Credo anche che altre Società Scientifiche abbiano validità più alte. Potrei fare i nomi. Vediamo di analizzarne i fattori e i motivi in breve.
Se dovessi riassumere direi che il motivo principale (il bias principale) è la presenza di quelle che io definirei (qui mi concedete un’altra forte traslazione) barriere architettoniche interne (che abbassano la validità interna) ed esterne ( che abbassano la validità esterna). La loro presenza è radicata e trova le sue origini già nello Statuto (che rispettiamo e non rinneghiamo, ma che forse potremmo o potranno migliorare in futuro).
Per accrescere la validità interna dovremmo eliminare quel bias, quella barriera architettonica che divide il nostro microcosmo e separa il mondo degli universitari da quello degli ospedalieri (anche interne nei due mondi?). Sostenere che tale separazione non esiste è come nascondere la polvere sotto il tappeto. Non siamo né carne né pesce perché non siamo né Federazione né Società. Provate a leggere gli Statuti delle altre principali Società Scientifiche.
Per accrescere la validità esterna penso che dovremmo superare quella barriera che separa il nostro microcosmo, formato da noi e da ciò che facciamo (congressi compresi), dal mondo reale rappresentato dall’oceano in cui navigano (anche in internet) pazienti, associazioni, istituzioni, federazioni, aziende, altri professionisti, amministratori, politici e chi più ne ha più ne metta.
Per la verità stiamo facendo qualcosa di significativo da un po’ di tempo anche se molto resta ancora da fare. Questa è la mia opinione, opinabile.
Esempi di passi avanti che hanno aumentato e aumenteranno la validità interna ? Gli ottimi rapporti personali e le collaborazioni, specie nei convegni, in molte scuole e quindi nella didattica, in azioni comuni a livello regionale, in molti trial, nel Registro, anche nella redazione o diffusione di protocolli e linee guida, potrei andare avanti, tra universitari e ospedalieri. Molte barriere sono cadute proprio in questi ultimi anni.
Esempi di passi avanti per aumentare la validità esterna ?
Basta guardare solo gli accessi esterni al nostro web, ma soprattutto ciò che è stato fatto, in continuità con le Presidenze e i Direttivi precedenti, da questa Presidenza e da questo Direttivo, di cui mi onoro di far parte, (sicuro che anche il prossimo non farà di meno) per abbattere le barriere esterne e impattare pazienti, istituzioni, politici, opinion leaders, altre Società ecc.
E se qualcuno avesse qualche dubbio, basta vedere alcune tavole rotonde previste nel Congresso di Torino e soprattutto il Fuori Congresso che forse per la prima volta (grazie Claudio) abbatte sul serio il muro che ci separa dal mondo dei cosiddetti laici.
Firmato da uno che ogni tanto ama guardare dall’esterno.