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“Stiamo prevedendo una procedura concorsuale straordinaria per l’assunzione di personale medico ed infermieristico con una quota dei posti riservati alla stabilizzazione del personale precario, e stiamo proprio in questi giorni lavorando ad un tavolo congiunto, durante appunto questa fase di dibattito per la Legge di Stabilità, per arrivare ad una soluzione condivisa e che permetta il proseguimento in modo ordinario del lavoro nelle nostre strutture sanitarie”. Con queste parole il ministro Lorenzin è intervenuta due giorni fa alla Camera per rispondere all’interrogazione di alcuni parlamentari. Ha aggiunto: “Chiarisco però, da subito, che tale soluzione non prevede ulteriori deroghe alla disciplina europea in materia di orario di lavoro. È appena il caso di ricordare, infatti, che proprio l’intervento normativo del 2014 ha consentito la chiusura di una procedura di infrazione comunitaria aperta in ragione delle deroghe introdotte a livello nazionale e che era pervenuta alla fase del ricorso davanti alla Corte di giustizia dell’Unione Europea. Aggiungo, inoltre, che risultano avviati diversi contenziosi giudiziari da parte del personale sanitario volti ad ottenere dallo Stato il risarcimento dei danni subiti proprio a causa della vigenza delle predette deroghe”.
Quindi niente Deroghe come aveva chiesto al Governo ad esempio la regione Lombardia. La giunta lombarda ha approvato quindi pochi giorni fa una Delibera (clicca su Delibera Regione Lombardia ) che prevede un piano 2015/16 con la copertura dell’85% delle cessioni di personale a tempo determinato e indeterminato nell’anno 2015. Sono previste 6.317 assunzioni per Asl, Aziende ospedaliere e Fondazioni Irccs. “Come Regione Lombardia sono state messe a disposizione risorse complessive pari a oltre 5 miliardi di euro per tutto il personale – ha spiegato il governatore Maroni – Uno sforzo enorme, visti anche i pesanti tagli lineari imposti da Roma nel comparto sanitario”.
La Delibera ha innescato un acceso dibattito nel mondo della sanità lombarda. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, ha lanciato l’allarme: “Si tapperanno i buchi con i medici precari, non dipendenti e sottopagati, che hanno contratti brevi”. E le conseguenze si tradurranno pesantemente sui pazienti “considerando che addirittura in certe realtà si sta pensando di utilizzare gli specializzandi”.
Sul fronte infermieristico “La Lombardia attende oltre 4mila infermieri da assumere – ha spiegato il presidente del Collegio Ipasvi di Lodi, Monza e Brianza.
Grido d’allarme anche dall’Assemblea Nazionale dei Direttori Generali di Asl e ospedali: “in un periodo in cui le risorse per il personale sono al minimo, con una spesa in costante riduzione negli ultimi anni in conseguenza di misure come il blocco del turnover e della contrattazione”. Condizioni – è scritto nella mozione – che impongono ai “dirigenti sanitari di scegliere tra la garanzia dei servizi e il rispetto della legalità. Infatti, l’alternativa è rischiare di incorrere, insieme ai responsabili di Dipartimento e di Unità complessa, nelle pesanti sanzioni previste dalla legge stessa”. “Pur ritenendo condivisibile il ventilato sblocco delle assunzioni, senza deroghe alla normativa comunitaria sull’orario di lavoro “risulta impossibile garantire con il solo personale in servizio tutte le prestazioni erogate fino a oggi”. Una situazione che potrebbe portare “a forme di autodenuncia” del management sanitario qualora fosse “obiettivamente impossibile qualsiasi soluzione che garantisca qualità delle cure, sicurezza ed erogabilità dei servizi”.
Fermo restando che il positivo sblocco delle assunzioni “potrà realizzarsi solo tra alcuni mesi, dopo la conclusione dell’iter normativo e i necessari passaggi amministrativi, rendendo così assolutamente imprescindibile una sospensione degli effetti della norma”.
Da qui le due richieste avanzate dall’Assemblea Nazionale dei Direttori Generali di Asl e ospedali:
– inserire, nei preannunciati emendamenti alla Legge di Stabilità, lo specifico finanziamento delle nuove assunzioni;
– nell’immediato prevedere un meccanismo di deroghe, parziali e temporanee, alla normativa comunitaria che consenta alle Aziende sanitarie di non essere costrette a interrompere o limitare i servizi nei settori segnati da carenze di organico.